Coping e Strategie di Coping

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Nell’articolo di oggi vediamo come è possibile reagire e affrontare le difficoltà che incontriamo abitualmente nel corso della vita. Vediamo come imparare ad affrontare le proprie sfide quotidiane tramite il “coping”.

Coping: cos’è?

Le difficoltà e i problemi possono colpire indiscriminatamente ciascuno di noi, quello che ci distingue è il modo in cui reagiamo e come li affrontiamo

Ecco, si parla perciò di coping.

La definizione di coping (to cope = fronteggiare), data da Lazarus e Folkman nel 1984 è la seguente:

“sforzi cognitivi e comportamentali costanti e mutevoli in base al contesto, messe in atto dall’individuo per gestire richieste specifiche, interne o esterne, valutate come gravose e eccedenti le proprie risorse”. 

Questo cosa significa?

Che di fronte ad un particolare evento, quando l’individuo lo percepisce come stressante, esso lo diventa: se una persona crede che le sue risorse siano adeguate per far fronte alle richieste dell’evento, egli lo affronterà con successo anche se tali richieste sono considerevoli.

Questo è il coping: tutte le strategie che l’individuo è in grado di mettere in atto per risolvere le difficoltà che incontra.

Come si dividono le strategie di coping?

Le categorie di coping, meccanismi di risposta e di adattamento adottabili quando ci si imbatte in condizioni di stress di diversa natura,  sono state concettualizzate in due grandi categorie di da Lazarus e Folkman, dove la focalizzazione e la modalità di azione vanno poi a formare la risposta della persona.

coping e modalita di azione e focalizzazione

per quanto riguarda dove la focalizzazione ci sono:

  • COPING CENTRATO SUL PROBLEMA (problem oriented): si tratta di tentativi di modificazione o eliminazione del problema attraverso una sua riformulazione
    (es. problem solving).
    • La persona perciò analizza il problema per comprenderlo e capirlo meglio e/o seguire un piano d’azione 
  • COPING CENTRATO SULL’EMOZIONE (emotion oriented):  si tratta di regolazione delle emozioni attraverso la modulazione del loro impatto o espressione (es. ricerca supporto sociale)
    • La persona perciò mette in atto dei tentativi di attenuare il disagio provato

per quanto riguarda la modalità di azione ci sono:

  • COPING ATTIVO: ​​in questo caso la modalità di coping è una disposizione o una risposta (cognitiva o comportamentale) attivamente volta a modificare o contrastare la situazione (es. attaccare, o riformulare il problema)
  • COPING PASSIVO (evitante): la modalità di coping è una disposizione o una risposta (cognitiva o comportamentale) di evitamento passivo (es. non affrontare o evitare una situazione)

Nel corso degli anni sono state concettualizzate diverse distinzioni delle strategie di coping, ma non è stata ancora concordata una classificazione definitiva perchè le strategie che si possono attuare sono numerose.

Al giorno d’oggi risultano comunque tre tipi di coping maggiormente studiati che riprendono le categorie sopracitate, ovvero:

  • coping orientato alle emozioni;
  • coping orientato al problema;
  • coping orientato all’evitamento

Ci sono delle strategie di coping più efficaci di altre? 

>Coping orientato all’evitamento: queste strategie, che possono includere ad esempio le distrazioni, tendono a ridurre il disagio e l’ansia nel breve periodo di tempo, poco dopo la situazione di stress (es. una settimana), ma sono meno utili per il conseguire il benessere psicologico a lungo termine.

>Coping centrato sul problema: sembrerebbe essere associato al benessere psicologico, esso ha delle relazioni negative con solitudine, ansia e depressione, e una relazione positiva con senso di autoefficacia e autostima.

>Coping orientato alle emozioni: permettendo di entrare in contatto con ciò che si sente e ricercare modalità che siano funzionali per gestire ciò che si prova, sembra avere dei benefici sulla persona.

In contrapposizione bisogna però considerare che preoccuparsi per le emozioni “negative” senza fare qualcosa di costruttivo per la loro regolazione, potrebbe amplificare il disagio e portare a conseguenze psicologiche negative, come stress, depressione, ansia, attacchi di panico.

Per valutare l’efficacia delle strategie di coping bisogna anche tenere conto di: 

  • caratteristiche individuali 
  • aspetti situazionali

Alcune strategie sono più efficaci in alcuni periodi della vita, oppure alcune sono efficaci in alcune situazioni ma non in altre. 

Bisogna inoltre tenere a mente che più volte la singola situazione potrebbe richiedere l’impiego di differenti strategie, le persone potrebbero pertanto utilizzare, in risposta ad una situazione stressante, strategie di coping che interagiscono l’una con l’altra.

Al fine di rendere le nostre strategie di coping efficaci, risulta importante riuscire a valersi di esse in modo flessibile, puntando ad integrarle.

Risulta perciò importante capire che ad esempio, non sempre è possibile cercare di incolparsi per ciò che succede, né ironizzare su ogni situazione stressante, né evitare sempre ogni situazione difficile.

Ma andiamo un po’ più nel concreto…

Quali sono le strategie di coping più utilizzate dalle persone?

Anche se sono numerose, ce ne sono alcune più comuni e diffuse:

  • Autocontrollo: tenere sotto controllo le proprie sensazioni ed azioni 
    • (es. impegnarsi a non esprimere ciò che si sente e prova)
  • Ricerca di supporto sociale: cercare un aiuto concreto al problema e/o sostegno emotivo, informativo
    • (es. “provo a chiedere ai miei amici cosa avrebbero fatto posto mio”)
  • Soppressione delle attività concorrenti: ridurre le attività che non riguardano il problema, per concentrarsi solo su di esso e sulla sua risoluzione.
  • Rivalutazione positiva: dare un senso positivo all’accaduto per crescere personalmente
    • (es.: “quello che è successo mi ha trasmesso come nella vita non è importante arrivare sempre primi”)
  • Distanziamento: minimizzare l’impatto della situazione distaccandosi
    • (es. “facciamo finta che non sia successo nulla”)
  • Accettazione responsabilità: riconoscere il proprio ruolo nel problema e cercare di sistemare le cose
    • (es.: “ chiederò scusa perchè so che in parte è stata colpa mia”)
  • Fuga ed evitamento: scappare dalla situazione ed evitare lo stress
    • (es. “non vado a scuola così evito l’interrogazione”)
  • Coping religioso: affidarsi alla religione per cercare supporto
  • Problem solving: focalizzarsi sul problema per modificare la situazione tramite un approccio ragionato e analitico.
    • (es.: “potrei fare una lista dei pro e dei contro”)
  • Umorismo: trovare aspetti divertenti per minimizzare la situazione.
    • (es. utilizzare il sarcasmo o l’ironia)

ALCUNI SUGGERIMENTI

In ultimo, ecco alcune indicazioni e tips, per quando ci si trova a dover affrontare un momento difficile e non ci si sente in grado di gestire appieno. 

È importante riflettere:

  • rispetto a ciò che si sta facendo.
    • Fermarsi e chiedersi: la strategia che si sta mettendo in atto ci sta aiutando veramente nell’immediato? e  anche, ci potrà aiutare anche nel lungo termine?
  • rispetto situazioni difficili affrontate nel passato.
    • Domandarsi: cosa abbiamo fatto? quali parti sono state d’aiuto e quelle che hanno creato intralcio?
  • rispetto all’utilizzare una diversa prospettiva.
    • Ad esempio immaginarsi di dare dei consigli ad un parente o un amico/a nella stessa situazione.

Nel caso in cui ci si rendesse conto che le risorse non sono appropriate per affrontare questi eventi, l’aiuto del terapeuta si rivela essere un ausilio indispensabile per andare a comprendere la sofferenza, rendere più flessibili le strategie di coping rivelate non efficaci e scovarne di nuove. 

Bisogna accettare il fatto che i momenti difficili fanno parte della strada della vita ed è meglio dunque avere a disposizione più mezzi per affrontarla.

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