La Riforma Cartabia e la Mediazione Familiare

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La legge 206/2021, nota come riforma Cartabia, ha posto maggiormente l’accento sulla figura del mediatore familiare, introducendo di diritto un percorso di mediazione familiare quale opportunità per la gestione della conflittualità tra genitori nella fase di separazione e divorzio, con l’istituzione, presso ciascun Tribunale, di un elenco dei mediatori familiari iscritti presso le associazioni del settore riconosciute nell’ambito giuridico (tra queste l’A.I.M.S. – Associazione Internazionale dei Mediatori Sistemici), secondo quanto disciplinato dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4, con possibilità per le parti di scegliere il mediatore tra quelli iscritti in tale elenco.

La mediazione familiare su invito giudiziale è affidata a professionisti individuati sulla base di precise categorie dettate dalla delega stessa.

Tale legge stabilisce che i mediatori familiari debbano essere dotati di adeguata formazione e specifiche competenze.

Il riferimento alla Legge 4/2013 (professioni non regolamentate) offre alle associazioni di categoria professionale un’importante possibilità professionale e lavorativa, dal momento che solo gli iscritti potranno essere inseriti nei neonati elenchi di mediatori familiari nei tribunali, dai quali i giudici attingeranno per gli incarichi ufficiali.

I decreti attuativi sono previsti entro l’estate del 2022 e, nel mentre, la Mediazione familiare è legge nel rispetto delle prassi consolidate negli ultimi anni.

Formazione in Mediazione Familiare

Ecco che il Corso biennale di Formazione in Mediazione Familiare Sistemica, alla sua 4^ Edizione di prossimo avvio a Rovigo, organizzato da Akoè Formazione & Servizi (Centro di formazione riconosciuto A.I.M.S.), offre la straordinaria opportunità di intraprendere un percorso formativo ad hoc, pienamente rispondente ai requisiti previsti dalla riforma Cartabia.

Stabilito che solo gli iscritti alle Associazioni di categoria professionali previste dalla Legge 4/2013 (come già citato l’AIMS) possono accedere agli elenchi previsti dei mediatori familiari presso i Tribunali, il neo Mediatore Familiare formatosi presso il Centro Akoè, una volta iscritto negli elenchi, potrà essere scelto dalle parti per ottenere dai giudici l’incarico ufficiale.

Il ruolo del Mediatore Familiare

Ma chi è il Mediatore Familiare Sistemico? È una figura professionale di recente istituzione che, attraverso una formazione specifica, ha acquisito abilità e competenze capaci di favorire e promuovere percorsi di apprendimento e di crescita nella gestione del conflitto e nella riorganizzazione delle relazioni familiari che accompagna il processo di separazione e divorzio.

Separazione e divorzio, come noto, sono eventi inattesi e non preventivati che si verificano quando il rapporto di coppia non riesce a trovare la stabilità e la reciprocità desiderate. Sono situazioni complesse che invitano la coppia a rielaborare le relazioni per ridefinire il “noi genitoriale”.

Le separazioni sono spesso accompagnate da tensioni, incomprensioni e stati d’animo di dolore e confusione: in alcuni casi gli adulti vengono imprigionati all’interno di dinamiche “vincitore e vinto” che si ripercuotono malamente sui figli.

La Mediazione Familiare offre un contesto strutturato e protetto, articolato in un numero limitato di incontri, per favorire una co-genitorialità e raggiungere accordi stabili e concreti sulle principali decisioni che riguardano genitori e figli prendendo in considerazione l’intero sistema familiare.

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