L’assertività, dal latino “asserere” e dall’italiano “asserire” (sostenere, affermare con vigore), è definita come la “qualità di chi è in grado di far valere le proprie opinioni e i propri diritti pur rispettando quelli degli altri” (Zingarelli).
L’assertività è una modalità di vita, caratterizzata da un atteggiamento positivo verso se stessi e verso gli altri.
In altre parole, la persona assertiva sa esprimere emozioni, sentimenti, convinzioni ed esigenze personali in modo chiaro e nel rispetto degli altri, senza lasciarsi trasportare da ansia, disagio o aggressività.
È in grado di agire in funzione dei propri valori, liberandosi dai condizionamenti ambientali negativi. L’assertività permette di inibire le reazioni di ansia e consente un miglior adattamento alle situazioni sociali.
Ma cosa significa essere assertivi?
Comprendiamo meglio cosa vuol dire essere assertivi descrivendo 5 capacità che caratterizzano la persona assertiva:
- La capacità di riconoscere e comprendere le emozioni proprie e altrui e raggiungere così l’autonomia emotiva.
- La capacità di comunicare e manifestare le emozioni e padroneggiare i comportamenti conseguenti. Accettare le emozioni come fatto naturale e come risorsa permette di controllarle in modo indiretto, ovvero modulando le reazioni derivanti: evitando di reagire, si può scegliere di agire secondo i propri obiettivi, senza ferire l’altro. È importante non cercare di combattere le emozioni negative ma accettarle e impararci a stare. Per esempio, per uscire dalla spirale dell’ansia è utile considerarla un’amica premurosa che ci avvisa dei pericoli, anche se non tutti reali.
- La consapevolezza dei propri diritti, che permette di comportarsi nel rispetto di sé e degli altri. I diritti da cui attinge l’assertività verranno approfonditi nel prossimo paragrafo.
- La disponibilità ad apprezzare se stessi e a motivare gli altri.
- La conoscenza di se stessi, dei propri limiti e delle proprie risorse. L’obiettivo è l’autorealizzazione, ovvero decidere scopi e fini della propria vita.
I diritti assertivi come linee guida per il nostro comportamento
La comunicazione assertiva si basa su alcuni diritti, che possiamo immaginare come delle “regole di comportamento” che ci permettono di raggiungere i nostri obiettivi nel rispetto di quelli degli altri.
Il comune denominatore dei diritti è “dire di no senza sentirsi in colpa”, cioè mettere i nostri sentimenti allo stesso piano di quelli degli altri.
I principali ostacoli sono la costrizione alla benevolenza, anche nei rapporti di amicizia, il senso di colpa e, alla base, il timore del giudizio degli altri.
Questi diritti possono aiutarci a essere più assertivi nella vita di tutti i giorni. Scopriamoli insieme:
- Noi soli abbiamo il diritto di decidere e di giudicare il nostro comportamento, i pensieri e le nostre emozioni e di assumercene la responsabilità, accettandone le conseguenze.
- Possiamo decidere se offrire ragioni o scuse per giustificare il nostro comportamento o le opinioni.
Dobbiamo giustificarci solo se abbiamo procurato un danno a qualcuno, altrimenti non è necessario scusarsi.
- Abbiamo il diritto di valutare se vogliamo assumerci la responsabilità di trovare soluzioni ai problemi degli altri, perché con ciò affermiamo da persone mature la nostra parità con loro. Sentirsi obbligati a offrire il proprio aiuto significa porsi verso l’altro o in una posizione “down” se si sente la volontà dell’altro come superiore alla propria, o in una posizione “up” nel caso si consideri il proprio aiuto indispensabile per l’altro, percepito come incapace e inferiore.
- Abbiamo il diritto di cambiare idea, parere o modo di pensare, poiché la realtà che ci circonda è complessa ed in continuo mutamento.
- Abbiamo il diritto di sbagliare e di assumercene la responsabilità.
- Abbiamo il diritto di essere indipendenti dalla benevolenza degli altri. La costrizione alla benevolenza può essere un ostacolo al comportamento assertivo, anche nei rapporti di amicizia. La persona assertiva non vive nel timore di perdere la benevolenza altrui e sa di non dover agire in funzione di essa ma in funzione dei propri valori.
- Abbiamo il diritto di essere illogici nel prendere decisioni. Le emozioni e i sentimenti non possono rientrare nel campo della logica perché in essi prevalgono le sfumature e i contrasti. Chi vuole manipolarci spesso usa la logica come arma contro di noi, ma ciò che ci guida nei comportamenti non è tanto la logica quanto la motivazione. Spesso nelle discussioni è più utile spostarsi dal piano razionale al piano delle motivazioni e dei bisogni sottostanti.
- Abbiamo il diritto di dire: “Non so” quando ci si chiede una competenza che non abbiamo
- Abbiamo il diritto di dire: “Non capisco” e di chiedere spiegazioni. Nelle relazioni spesso si dà per scontato di dover capire i sentimenti dell’altro. Non riuscire a comprenderli potrebbe far sì che ci mettiamo in una posizione “down” e non chiediamo spiegazioni. Non si può leggere nella mente dell’altro per cui è importante chiedere spiegazioni se l’interlocutore non è chiaro nell’esprimersi.
- Abbiamo il diritto di dire: “Non mi interessa” rispetto a ciò che pensano gli altri. Ogni nostro comportamento può apparire imperfetto agli occhi degli altri, ma ciò non deve autorizzare nessuno a darci consigli non richiesti su come raggiungere la “perfezione”. Non ascoltare i consigli/giudizi degli altri non significa essere rigidi, anzi ci si svincola dal quadro in cui l’altro ci inserisce, incasellandoci nel suo modo di pensare.
Gli Stili Comunicativi
L’assertività come stile comunicativo rappresenta la via del giusto mezzo tra passività e aggressività, due stili di comunicazione anassertivi agli estremi di un ipotetico continuum.
Occorre precisare che ciascuno di noi può emettere sia comportamenti aggressivi che passivi e che l’emissione di un comportamento aggressivo non rende una persona aggressiva.
- STILE AGGRESSIVO
Lo stile di comunicazione aggressivo è quello di una persona che cerca di fare in modo che le proprie esigenze e i propri diritti vengano soddisfatti ad ogni costo. Esprime i propri sentimenti, bisogni, diritti ed opinioni senza rispetto per sentimenti, bisogni diritti ed opinioni altrui, per esempio attraverso un tono voce alto, parolacce, prevaricazione.
Chi mette in atto lo stile aggressivo ha come obiettivo quello di vincere. ed è guidato dalla convinzione di avere ragione.
Spesso tende a offendere e disprezzare gli altri, è esplosivo, ostile e irascibile.
In questo modo, pur ottenendo dei successi, chi si comporta in modo aggressivo si trova spesso ad essere insoddisfatto di se stesso.
Infatti, la sensazione di potenza è estemporanea, mentre a lungo termine la persona viene evitata e incontra difficoltà a relazionarsi, poiché la sua modalità aggressiva scatena nell’altro risentimento e giudizio, che bloccano la relazione.
Non solo, la comunicazione aggressiva può suscitare nell’altro anche paura o altra aggressività, che può portare a un’escalation della rabbia o del conflitto.
Per riconoscere il comportamento aggressivo negli altri, è utile osservare la mimica e le emozioni che suscita dentro di noi. A volte l’aggressività è mascherata con la manipolazione al fine di ottenere ciò che si vuole in modo subdolo.
- STILE PASSIVO
Lo stile di comunicazione passivo è quello di una persona che non esprime sentimenti, bisogni, diritti ed opinioni, sovrastimando quelli degli altri.
La persona con stile passivo permette che vengano violati i propri diritti e non raggiunge i propri obiettivi, in quanto si comporta in modo da evitare i conflitti e compiacere gli altri.
A livello relazionale, appare come una persona a cui va bene tutto e che non si espone, per cui gli altri tendono a comportarsi in modo aggressivo e a far prevaricare il proprio punto di vista.
Se il comportamento passivo a breve termine può ridurre l’ansia ed evitare il senso di colpa legato all’esprimere un giudizio o un’opinione, a lungo termine rende frustrati, inibiti e infelici, perché non si realizzano i propri bisogni e non si entra in relazione con l’altro.
- STILE PASSIVO-AGGRESSIVO
Si tratta di una combinazione dei due stili precedenti e consiste nell’esprimere l’aggressività in maniera passiva ad esempio in modo indiretto o subdolo, utilizzando il sarcasmo o il silenzio o adottando atteggiamenti negativi e controproducenti.
Per esempio: non ti dico di no però mi dimentico di farti il favore oppure lo faccio male; non ti dico che mi hai offeso, ma inizialmente rido e poi metto il broncio.
Con le persone che adottano questo tipo di stile comunicativo è molto importante comportarsi in risposta in maniera assertiva, tenendo bene a mente cosa si vuole ottenere.
Lo stile assertivo, invece, è il comportamento di mezzo, il che non significa non essere MAI aggressivi o MAI passivi: significa non essere fuori dal contesto.
Per riassumere, la persona che si comporta in modo assertivo fa valere i propri diritti e rispetta quelli altrui, raggiunge i propri obiettivi senza offendere gli altri, ha una buona immagine di sé, si esprime in modo chiaro e autonomo e decide per se stessa.
Concludiamo con sei regole per diventare assertivi, proposte da Andrew Salter:
- Esprimi a parole i sentimenti
- Mostra le tue emozioni a livello non verbale (se sei felice sorridi)
- Quando non sei d’accordo con qualcuno, discuti con lui, non startene zitto
- Usa il pronome “Io” il più possibile
- Esprimi apprezzamento quando sei elogiato
- Improvvisa: vivi l’istante
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