Perché l’amore finisce?

Perché l'amore finisce? Questa domanda credo che se la pongano un po’ tutti... ecco il mio parere. Di Laura Pagano

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perché l'amore finisce

“Sfortunatamente, io ho bisogno di te come tu hai bisogno di me” Jake Gyllenhaal in Amore e altri rimedi

Questa domanda credo che se la pongano un po’ tutti, sia chi vive una relazione stabile (ma magari con la paranoia che possa terminare), e chi invece si confronta ciclicamente con delle storie a “tempo determinato”…

Ho provato a darmi una risposta sul perché finisce l’amore. Ovviamente non c’è pretesa di oggettività, ma solo una riflessione personale su questa magia, a cui tutti aspiriamo.

L’amore finisce perché si esaurisce un bisogno.

Teoricamente l’amore con la A maiuscola dovrebbe qualificarsi come quel “dare incondizionato”, quel vivere in pienezza e comunione con il proprio partner, dove a tutto si risponde fuorché a un bisogno. Ma dato che siamo esseri umani e come tali abbiamo tutti dei bisogni da soddisfare, va da se’ che anche nelle nostre relazioni sentimentali proiettiamo dei bisogni da appagare.

Ricerchiamo e ci innamoriamo di chi ha il “dono” di soddisfare i nostri bisogni. Li appaghiamo ma poi ci stanchiamo. Quindi l’amore finisce. Ma i nostri bisogni no. I nostri bisogni si evolvono di continuo. Quindi siamo sempre chiamati a rinnovare questa magia a fianco di un’altra persona, che ci può garantire l’appagamento di un altro bisogno, nel nostro percorso evolutivo.

Ovviamente molti di noi hanno la fortuna di trovare nello stesso partner il “garante” dei propri bisogni… ecco perché decidiamo di investire la nostra vita con questa persona, andando a convivere o sposandoci, facendoci testimoni dell’amore a “tempo indeterminato” …

Detto questo, ecco la mia “teoria dell’amore stadiale”:

A 13 anni amo Antonio perché mi fa conoscere l’amore platonico, soddisfa il mio bisogno di ricerca e confronto con l’altro sesso. Ma si sa, gli amori adolescenziali sono estemporanei per definizione, motivo per cui lascio Antonio  e …

A 16 anni amo Carlo perché oltre alle passioni musicali, insieme scopriamo anche i piaceri della carne, solo che anche il sesso non è abbastanza per riempire tutto il “repertorio” dei bisogni giovanili, motivo per cui lascio Carlo e …

A 19 anni amo Christian perché oltre al sesso voglio soddisfare anche un mio personale bisogno di cura e di comprensione, che Christian riesce a garantirmi, motivo per cui investiamo in questo amore, fino a quando non subentra l’abitudine, e l’amore piano piano appassisce… ora il mio bisogno diventa quello di evadere, motivo per cui lascio Christian e …

A 23 anni amo Riccardo perché ricerco il visionario, la follia, la passione che lui riesce a garantirmi, fino a quando cambiano le mie necessità, motivo per cui lascio Riccardo e…

A 28 anni amo Simone perché mi garantisce quella stabilità di cui ho bisogno perché voglio diventare mamma. Andiamo a convivere, ci sposiamo, facciamo un bambino… il mio bisogno di dare continuità alla vita è soddisfatto. Motivo per cui sono appagata da questa stabilità, fino a quando lascio “mentalmente” Riccardo e…

A 35 anni amo Claudio perché, anche se ho un figlio meraviglioso, conduco una vita noiosa con Simone… ho bisogno di sentirmi viva e di rivivere il sesso che vivevo a 20 anni. Motivo per cui tradisco Simone, fino a quando il richiamo alla ragione mi obbliga ad una scelta: vivere una relazione noiosa ma stabile e rassicurante con Riccardo o evadere dalla routine per fare un salto nel vuoto con Claudio?

A 50 anni sono la moglie di Simone, ma segretamente amo Claudio ( che nel frattempo si è sposato anche lui, ma a sua volta ama segretamente Anna, la protagonista fittizia della mia teoria sull’ “amore stadiale”).

“Come conciliare il bisogno di sicurezza e il desiderio di avventura? Come comporre la lacerazione di queste due istanze così profonde radicate nel profondo della natura umana?”

U. Galimberti, Le cose dell’amore

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